L’incontro tra Giulia, Viden e Pierpaolo avviene in una sera di febbraio. Giulia aveva appena suonato la quinta sinfonia di Mahler in un prestigioso teatro berlinese, Viden era reduce da un’infuocata jam session al jazz club di Berlino, mentre Pierpaolo aveva appena smesso di far ballere un guppo di scatenati ballerini in un noto circolo arci della capitale tedesca. Il destino volle che le loro strade si incrociassero alle 3.44 del mattino in un improbabile locale del quartiere Mitte frequentato da vagabondi e musicisti.
Dopo un breve sguardo e un cenno di intesa alle 3.47 stavano già imbracciando gli strumenti, Viden staccò il 4, pierpaolo imbracciò il suo organetto e Giulia col suo violino intonò una canzone antica che i testimoni ricordano essere una jig irlandese. Si narra che in quella notte memorabile suonarono di tutto, Valzer viennesi, Jig indiavolate, Brani bretoni e persino qualche Mazurka. Al sorgere del sole si salutarono con la promessa di rivedersi il prima possibile per dar vita a un nuovo viaggio.